La Dott.ssa Maura Boffa, nutrizionista, spiega le proprietà della Fassona Piemontese.

 

In questa fase storica si sente spesso parlare di obesità, sovrappeso e malattie metaboliche. Nella maggior parte dei casi questi disturbi sono da imputarsi ad abitudini alimentari sbilanciate, basate su un abuso di carboidrati (pane, pasta, biscotti, ecc.) ed una drastica diminuzione del consumo di proteine (carne, pesce, latte, uova).

Il fabbisogno proteico giornaliero di un uomo adulto è di circa il 20-25% del cibo che assume complessivamente nelle 24 ore. Possiamo considerare, ad esempio, che una porzione di carne rossa da 100g – 200g è ideale per il pranzo, accompagnata da un buon piatto di verdure e da un pezzo di pane. Un pranzo di questo tipo eviterà il classico “abbiocco” post-prandiale e consentirà di mantenere maggiormente la sazietà.

Sfatiamo dunque il falso mito, per cui la carne andrebbe consumata con parsimonia, perché fa male. La carne infatti è un alimento dall’elevato valore nutritivo poiché è fonte primaria di alcuni nutrienti e micronutrienti fondamentali per il benessere dell’organismo, in ogni fase della vita, anche durante la crescita. Le proteine contenute nella carne rossa sono dette “nobili” in quanto “complete” di tutti gli aminoacidi (anche quelli che il nostro organismo non è in grado di sintetizzare), a differenza delle proteine vegetali. E c’è di più: la carne è ricca di ferro e vitamine del gruppo B (B12, B6 e B1).

Quale carne scegliere? Possibilmente italiana, più sana e sicura di quella che proviene dall’estero (compresi altri Paesi Europei), per via delle severe norme che regolano tutta la filiera di produzione della carne nazionale. Occorre variare il più possibile le fonti proteiche, ma in generale, meglio acquistare carni a basso contenuto di grassi. La Fassona Piemontese, ad esempio, è un bovino che, per le sue peculiarità biologiche, dà una carne magra, povera di grassi (quindi poco impattante sul temuto colesterolo), ma allo stesso tempo gustosa e tenera. 

Per evitare di alterare le caratteristiche organolettiche ed i valori nutrizionali, meglio optare per cotture semplici, senza troppi condimenti, magari in umido o alla piastra. Inoltre, la carne non troppo cotta mantiene maggiormente tutte le sue proprietà. Ottima quindi la cruda di Fassona Piemontese, con un filo d’olio extravergine d’oliva a crudo e un pizzico di sale: a piacere, si può aggiungere qualche goccia di limone, che con il suo apporto di vitamina C, aiuta l’assorbimento del ferro.

Concludendo, possiamo rivalutare la carne quale piatto principe della nostra alimentazione, consumandola regolarmente, senza sensi di colpa. L’importante è che sia carne di qualità.

 

Dott.ssa Maura Boffa