consumare carne rossa di qualità

Consigli per consumare carne rossa di qualità: dalla scelta del taglio fino alle tecniche di cottura

Cosa dobbiamo considerare se vogliamo consumare carne rossa di qualità? Vediamolo nel dettaglio.

Carne rossa di qualità: l’importanza della scelta del taglio

Per consumare carne rossa di qualità dobbiamo fare attenzione a tutta una serie di fattori. Come prima cosa, dobbiamo considerare il taglio di carne.

Scegliere il giusto taglio di carne è molto importante, ma su cosa orientare la scelta? Come taglio di carne si intende la parte di animale sezionata durante la macellazione: ogni taglio ha le proprie caratteristiche, nonché consistenze e sapori differenti, anche a seconda della parte dell'animale da cui viene, dall’età dell’esemplare e dal sesso.

I tagli bovini di prima scelta sono i seguenti: filetto, controfiletto, costata, scamone e noce. Il primo è chiamato anche Fiorentina ed è tenero e saporito: è attaccato, inoltre, ad un altro taglio pregiato che è, appunto, il controfiletto. La costata è la parte superiore della lombata, mentre lo scamone, molto tenero e saporito, ha un basso contenuto di grassi ed è il taglio che unisce l’anca alla lombata. Infine, la noce: il taglio che si trova all’inizio dell’anca, costituito prevalentemente da muscolo.

Carne rossa di qualità: come cucinarla

A seconda del taglio di carne scelto, abbiamo un’ampia possibilità in cucina. Scegliere il giusto metodo di cottura è molto importante se vogliamo mangiare una carne gustosa e succosa.

Tra i migliori metodi utilizzati dagli chef ricordiamo l’uso del batticarne per rompere le fibre di collagene e rendere la carne più morbida.

Per ciò che concerne il metodo di cottura, si può optare per una cottura lenta a bassa temperatura, ma molto dipende dal taglio di carne che abbiamo a disposizione. Chi ama la carne al sangue può scegliere questo metodo di cottura, per assicurarsi che rimanga molto morbida.

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carne succosa

Come rendere la carne più succosa

Gli amanti della carne sanno bene quanto la fase di cottura sia fondamentale e che quanto più la carne è succosa tanto più risulta morbida al palato. Ma come possiamo raggiungere questo risultato? Vediamolo grazie agli esperti di D&D.

Carne: come renderla più succosa

Per poter avere una carne succosa dopo al cottura, come prima cosa, dobbiamo fare attenzione al tipo di carne che scegliamo. Avere a che fare con prodotti di qualità è senza dubbio il primo passo da compiere se vogliamo mangiare un buon piatto di carne. 

Altra cosa da considerare è la cottura. La carne, infatti, in cottura tende a rilasciare i propri succhi. L’effetto è dato dalla presenza di collagene, una proteina che fa parte del tessuto connettivo la quale grazie alla presenza di calore tende a restringersi e fa espellere la sua frazione liquida.

Ne deriva, in pratica, che più si cuoce il taglio di carne, più il collagene si restringe e la carne diventa più asciutta. Se si procede troppo con la cottura della carne sappiamo bene come questa possa diventare stopposa.

Cuocendo la carne al sangue il problema non sussiste, ma è pur vero che questo tipo di cottura non incontra il gusto di tutti: come comportarsi, quindi?

Come cuocere la carne per renderla succosa?

Come possiamo, quindi, cuocere la carne per renderla succosa se non amiamo particolarmente la sua versione al sangue? Un buon metodo, spesso usato dagli chef, è quello di pungere la carne con dei lunghi aghi prima della cottura. In tal modo, si vanno a spezzare le fibre di collagene che, contraendosi poco in cottura, andranno a rilasciare poco i succhi. 

Per rompere le fibre della carne, molti utilizzano il batticarne: si tratta di un metodo molto utile per rendere la carne molto più morbida in cottura e, di conseguenza, più succosa.

Esistono comunque molti trucchi, come ad esempio quello di cospargere la carne di sale grosso prima di cuocerla, oppure di effettuare una marinatura a base di aceto o limone.

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grasso della carne

Il grasso della carne perché è così importante?

Spesso ingiustamente demonizzato, il grasso della carne è molto importante e determina la qualità stessa della carne. Vediamone le motivazioni.

Grasso della carne: perché è importante?

Generalmente, il grasso visibile della carne viene spesso tolto, poiché considerato non benefico per la nostra salute. Quello che si forma ben visibile con onde sottili e diffuse sulla fetta di carne, però, è molto importante e non deve mai essere tolto.

Quando la carne si presenta in questo modo si parla, nel linguaggio tecnico, di “marezzatura”, che apporta così l’aspetto marmoreo alla carne e una grande morbidezza. Si stima, infatti, che le carni marezzate siano anche quelle più costose e più pregiate, differentemente da ciò che si pensa.

Il grasso è, quindi, molto importante anche per poter valutare la qualità del prodotto: la sua presenza è indice di grandissima qualità della carne, poiché è un rilevatore della salute e dello stato di nutrizione dell’animale stesso.

Come si presenta il grasso della carne

Generalmente, il grasso della carne si presenta in un colore bianco o, al massimo, giallo chiaro. Se la colorazione è un po’ più accentuata, questo può dipendere dal tipo di alimentazione dell’animale o dalla sua età. È possibile, infatti, che un giallo più carico dipenda dalla presenza di un esemplare più vecchio.

I tagli di carne che presentano il grasso visibile sono perfetti per le ricette che prevedono una cottura un po’ più lunga: pensiamo, ad esempio, ai brasati o ai bolliti.

Fino a qualche tempo fa, i grassi saturi erano demonizzati. Recenti studi, invece, hanno dimostrato come essi siano ricchi di vitamine liposolubili, antiossidanti e acidi grassi essenziali, nonché composti organici molto importanti per il nostro organismo.

Se l’organismo viene privato dei grassi, entrerà in una condizione di allarme e tenderà a produrli da solo, danneggiando il metabolismo. Ecco una delle motivazioni per cui i grassi, anche quelli della carne, sono così importanti. Cuocere una carne con il grasso, anziché eliminarlo prima della cottura, conferirà inoltre più morbidezza e più sapidità al piatto stesso.

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bistecca di fassona

Come cucinare al meglio la bistecca di Fassona

Come va cucinata la bistecca di Fassona per esaltarne il sapore? Ecco alcuni consigli.

Bistecca di Fassona: che cos’è

Considerato uno dei tagli di carne più pregiati del bovino, la bistecca di Fassona è davvero molto saporita.

La fetta si ricava, generalmente, dalla lombata nello spazio compreso tra le due coste. La costata, nel suo lato lungo, si presenta con l’osso. Il taglio da cui deriva, senza osso, viene anche chiamato con il nome di “sottofiletto” o “entrecote”.

In sostanza, non è altro che la classica “bistecca con il manico”, come si è soliti chiamarla in alcune parti d’Italia: una fetta di carne piuttosto spessa che è unita al processo spinoso vertebrale.

Si tratta di un’alternativa alla classica fiorentina che, invece, si ottiene tagliando la lombata nel tratto posteriore, dove il sottofiletto è attaccato al filetto. Rispetto ad una fiorentina, la bistecca d Fassona è più piccola e meno costosa.

Bistecca di fassona: come cucinarla

Vediamo, adesso, come cucinare la bistecca di fassona. Differentemente dalla fiorentina, che in genere viene cotta alla brace, la bistecca di fassona si cuoce su una piastra o una bistecchiera in ghisa oppure in ferro, nella migliore tradizione piemontese.

Cuocendola su piastra o su bistecchiera, si formerà infatti la famosa crosticina croccante esterna. Oltre ad essere gustosa, la crosticina sottile serve a sigillare al meglio tutti i succhi della carne al suo interno: si otterrà così un pezzo di carne morbido dentro e croccante fuori. Si consiglia, inoltre, di tagliarla spesso almeno 2 cm.

Già in questo modo, condita poi con olio, sale e pepe, la bistecca di fassona è particolarmente prelibata. Se vogliamo ottenere un risultato ancora più gustoso, possiamo pensare di profumare la carne con qualche aroma. Possiamo, ad esempio, tritare un po’ di salvia e un po’ di rosmarino e far insaporire la carne con questo trito, con aggiunta anche di sale e pepe.

Andiamo a cospargere la fetta di carne con questo trito aromatico su entrambi i lati, per poi andarla ad adagiare sulla piastra o bistecchiera, cuocendo circa 7 minuti per lato. Serviamo, poi, con un po’ di olio extravergine d’oliva a crudo.

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